Gli astronomi sono riusciti a studiare dischi di pianeti in formazione intorno a stelle giovani di tipo solare, con un dettaglio senza
precedenti…
Il grado di dettaglio raggiunto permette di rilevare chiaramente il moto e la distribuzione del gas nelle parti più interne del disco di
accrescimento. Il risultato di tale studio, che rende plausibile la presenza di pianeti giganti, è stato ottenuto tramite la messa a
punto di una “astuta” metodologia attuata al Very Large Telescope di ESO.
Lo studio di esopianeti è di grande attualità nell’astronomia contemporanea, essendo ovviamente legato all’indagine sulla
ricerca di ambienti adatti ad ospitare forme di vita al di fuori della Terra. Più di trecento pianeti in orbita intorno a stelle diverse
dal Sole sono ormai già conosciuti, e questi “nuovi mondi” mostrano una incredibile varietà nelle loro caratteristiche. Ma gli
astronomi non cercano solamente i pianeti che già si sono formati, poichè possono acquisire una grande varietà di informazioni
studiando i dischi di accrescimento intorno a stelle giovani, laddove i pianeti si stanno attualmente formando.

Una immagine artistica di un pianeta in formazione
Credits: ESO
Il team che ha condotto la ricerca ha analizzato tre stelle giovani del tipo del nostro Sole, ognuna delle quali circondata da un disco di gas e polvere dal quale, col tempo, si possono formare i pianeti veri e propri. Questi tre dischi sono vecchi “appena” pochi milioni di anni e sono conosciuti per possedere dei “buchi” al loro interno, che indicano regioni dove la polvere è stata spazzata via, presumibilmente per la presenza di giovani pianeti.
I risultati ottenuti dall’indagine non solo confermano che il gas è presente anche nelle zone prive di polvere, ma hanno permesso agli
astronomi di misurare come il gas è distribuito e come il disco è orientato. Nelle regioni dove la polvere appare assente, il gas molecolare è
appunto ancora abbondante: ciò può significare sia che la polvere si è addensata a formare embrioni di pianeti, oppure anche che i pianeti già si sono formati nel processo di “pulitura” del gas nel disco.
Iscriviti alla newsletter settimanale di GruppoLocale!